giovedì 17 aprile 2008

Analisi Transazionale: Principi filosofici



Berne (1966), fondatore dell'Analisi transazionale, afferma che il terapeuta non guarisce né fa cambiare i suoi pazienti, ma collabora affinché il potenziale curativo del paziente stesso si metta in moto (vis medicatrix naturae). Cambiare vuol dire riappropriarsi della propria originale capacità di vivere e reagire alle stimolazioni esterne ed a eventi della vita in modo adeguato al qui e ora, liberi di agire secondo le proprie scelte personali.Nel lavoro con i pazienti in direzione del cambiamento mi sono utili gli assunti filosofici dell’AT:
  • Ognuno è ok;
  • Ognuno ha la capacità di pensare;
  • Ognuno decide il proprio destino e queste decisioni possono essere cambiate.
Credo,infatti che ciascuno,al di là del disagio manifestato, sia dotato di valore e di dignità, che ciascuno abbia la capacità di pensare e che quindi sia responsabilità sua, e solo sua, decidere cosa vuole dalla vita e cosa è meglio per sé.
Da questi assunti seguono due principi fondamentali della pratica dell'AT:
  • il metodo contrattuale
  • la comunicazione aperta
Il metodo contrattuale presuppone che terapeuta e paziente assumano la responsabilità congiunta di raggiungere i cambiamenti desiderati dal paziente. Il terapeuta e il cliente si accordano su un obiettivo condiviso e concreto in cui ognuno dei due ha chiaro qual'è il suo ruolo.
Riguardo alla comunicazione aperta, Berne credeva che il paziente e l'analista dovessero disporre di piene informazioni su cosa stava avvenendo nel loro lavoro congiunto. Questo discende dall'assunto di base che ognuno è OK e ha la capacità di pensare. Per questo l'analista può spronare il paziente a imparare le idee dell'AT, cosi che il paziente possa assumere un ruolo di parità nel processo di cambiamento.

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