lunedì 21 aprile 2008

CHI e COSA nel mondo "psi"


Spesso le persone mi chiedono informazioni sulle diverse figure nell'ambito "PSI", è importante distinguerle per sapere a chi rivolgersi in caso di bisogno. Quindi molto in breve...


Lo PSICOLOGO: è laureato in Psicologia (laurea Quinquennale) ed è iscritto all'albo degli Psicologi (ha quindi svolto le ore di tirocinio obbligatorie e sostenuto l'Esame di Stato). COSA può fare lo Psicologo? Lo psicologo in ambito clinico può fare valutazioni psicologiche, consulenze e indirizzare i pazienti verso le terapie più funzionali al caso. NON PUO' PRATICARE LA PSICOTERAPIA, NON PU0' SOMMINISTRARE FARMACI.
Lo PSICHIATRA: è laureato in Medicina e chirurgia ed è iscritto all'albo dei medici, INOLTRE è specializzato in PSICHIATRIA, ha quindi una formazione medico-farmacologica. COSA può fare lo Psichiatra? Lo Psichiatra può ( e deve) fare Diagnosi Psichiatrica e anamnesi medica e SOMMINISTRARE FARMACI, seguendone l'effetto. NON PUO' PRATICARE LA PSICOTERAPIA, a meno che non abbia una ulteriore specializzazione per praticare la Psicoterapia.
n.b. potete consultare gli albi professionali on-line (vedi link)
Lo PSICOTERAPEUTA: è uno Psicologo o un Medico che ha frequentato una scuola almeno Quadriennale di specializzazione in Psicoterapia, riconosciuta dal ministero MIUR. Ci sono molti modelli di Psicoterapia: Gestalitica, Cognitivo-Comportamentale, Psicoanalisi, Sistemico-Relazionale, Analisi Transazionale, Rogersiana, Modello Integrato, e molte altre ancora.
Cosa può fare? Lo Psicoterapeuta può praticare la Psicoterapia individuale, in gruppo, breve e di molti altri tipi a seconda del modello scelto e delle personali inclinazioni. NON PU0' SOMMINISTRARE FARMACI, a meno che non sia anche medico. Dovete prestare attenzione alle diverse diciture : Psicologo-Psicoterapeuta (come nel mio caso) o Medico-Psicoterapeuta.
Solitamente se un professionista segue un paziente come Psichiatra non seguirà lo stesso paziente come Psicoterapeuta.
Solitamente se un professionista segue un paziente come Psichiatra non seguirà lo stesso paziente come Psicoterapeuta.

giovedì 17 aprile 2008

Imparare a comunicare in modo efficace

Comunicazione Costruttiva

Consapevolezza e Apprendimento

La realizzazione e il mantenimento di rapporti interpersonali soddisfacenti e costruttivi presuppongono l’apprendimento di alcune competenze comunicative di base.

Tanto più queste vengono messe in pratica tanto più le persone rendono chiaro, autentico e trasparente il loro agire, riescono ad evitare incomprensioni e conflitti e a conseguire i loro obiettivi.

Questo aspetto è particolarmente importante per i genitori e gli insegnanti impegnati nel difficile ruolo di educatori e facilitatori della crescita dei ragazzi.

Ma è altresì importante per chiunque voglia costruire relazioni fondate su comprensione e rispetto reciproci.

I partecipanti acquisiranno strumenti teorico-pratici attraverso i quali in primo luogo accrescere la consapevolezza delle proprie modalità comunicative e in secondo luogo sperimentare forme alternative e più funzionali di comunicazione e interazione.

L’Analisi Transazionale è il quadro teorico-pratico utilizzato a tale scopo.

Sono previsti 5 incontri di gruppo.

Equipe di Specialisti:

Dr.ssa Susanna Soria, Psicologa Psicoterapeuta

Dr.ssa Eliana Giavi, Psicologa Psicoterapeuta

Dr.ssa Serena Sorrentino, Psicologa Psicoterapeuta

Per informazioni potete contattarci via mail : progettopsicologia@tiscali.it

Analisi Transazionale: Principi filosofici



Berne (1966), fondatore dell'Analisi transazionale, afferma che il terapeuta non guarisce né fa cambiare i suoi pazienti, ma collabora affinché il potenziale curativo del paziente stesso si metta in moto (vis medicatrix naturae). Cambiare vuol dire riappropriarsi della propria originale capacità di vivere e reagire alle stimolazioni esterne ed a eventi della vita in modo adeguato al qui e ora, liberi di agire secondo le proprie scelte personali.Nel lavoro con i pazienti in direzione del cambiamento mi sono utili gli assunti filosofici dell’AT:
  • Ognuno è ok;
  • Ognuno ha la capacità di pensare;
  • Ognuno decide il proprio destino e queste decisioni possono essere cambiate.
Credo,infatti che ciascuno,al di là del disagio manifestato, sia dotato di valore e di dignità, che ciascuno abbia la capacità di pensare e che quindi sia responsabilità sua, e solo sua, decidere cosa vuole dalla vita e cosa è meglio per sé.
Da questi assunti seguono due principi fondamentali della pratica dell'AT:
  • il metodo contrattuale
  • la comunicazione aperta
Il metodo contrattuale presuppone che terapeuta e paziente assumano la responsabilità congiunta di raggiungere i cambiamenti desiderati dal paziente. Il terapeuta e il cliente si accordano su un obiettivo condiviso e concreto in cui ognuno dei due ha chiaro qual'è il suo ruolo.
Riguardo alla comunicazione aperta, Berne credeva che il paziente e l'analista dovessero disporre di piene informazioni su cosa stava avvenendo nel loro lavoro congiunto. Questo discende dall'assunto di base che ognuno è OK e ha la capacità di pensare. Per questo l'analista può spronare il paziente a imparare le idee dell'AT, cosi che il paziente possa assumere un ruolo di parità nel processo di cambiamento.