mercoledì 30 marzo 2011

Le componenti dell'ansia... da sane a patologiche

1. La componente FISIOLOGICA
Ansia Sana: Prepara e predispone l'organismo all'azione (reazione di paura). Le principali modificazioni fisiologiche sono: • l'aumento della tensione muscolare • la tachicardia • l'iperventilazione • l'aumento della sensibilità dell'organismo agli agenti esterni
Livelli di ansia Patologici:
• siamo costantemente agitati e in allerta, anche in assenza di reali pericoli
• la tensione comporta un eccessivo dispendio di energie per compiti abituali

• la tensione è forte, tale da bloccarci e renderci incapaci di superare situazione di pericolo
2. La componente COGNITIVA
Una serie di processi mentali volti a valutare se stessi e la situazione in cui ci si trova.

Ansia sana
: la valutazione è realistica considera in modo razionale sia i limiti che le risorse di sé stessi e della situazione.
Livelli di ansia patologici: i PROCESSI DI VALUTAZIONE sono DISTORTI, sperimentiamo Confusione, dispersione dell’attenzione, o focus attentivo sul Sé preoccupato e insicuro. Possiamo commettere i seguenti errori cognitivi:
Generalizzazione eccessiva: “non ci sono riuscito una volta, non ci riuscirò mai”
Catastrofizzazione: “ho dimenticato il nome del mio capo, non mi darà mai l’aumento” Minimizzazione: “mi è andata bene, ma è stata solo fortuna!”
Personalizzazione: “l’istruttore era scostante, devo aver fatto qualcosa di male”

Pensiero tutto o nulla: “se non apparirò del tutto calma, sarà un totale disastro”
Lettura del pensiero: “non mi ha risposto, so che ha pensato che quello che ho detto è stupido”
Profezia negativa: “non mi ha risposto, non gli interesso, cancello il suo numero.

3. La componente COMPORTAMENTALE
Viene attivata con la finalità di reagire alla situazione e ristabilire le condizioni ottimali di benessere. Il rilascio di adrenalina con le sue conseguenze fisiche ci prepara in una situazione vissuta come MINACCIA a:
FUGGIRE
COMBATTERE
IMMOBILIZZARCI

Ansia sana:
l’azione risulta adeguata e costruttiva a gestire la situazione.
Livelli di ansia Patologici: Messa in atto di COMPORTAMENTI CHE DANNO L’ILLUSIONE DI UN CONTROLLO (EMOTIVO) MA CHE NON AFFRONTANO IL VERO PROBLEMA:
Evitamento delle situazioni problematiche
Blocco delle azioni costruttive
Rituali di controllo (pensieri ossessivi, azioni compulsive..)

ANSIA: a cosa serve?


L'ansia è un' emozione naturale e universale; è generata da un meccanismo fisiologico e psicologico di risposta allo stress il quale svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo,inteso come minaccia alla nostra sopravvivenza fisica o alla sopravvivenza dell’IO (al senso di chi siamo), prima ancora che quest'ultimo sia chiaramente sopraggiunto, mettendo in moto specifiche risposte fisiologiche che spingono da un lato all'esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e,dall'altro, quando necessario alla sopravvivenza, all' evitamento e alla eventuale fuga. Le funzioni dell’ansia sono quindi:
· ANTICIPARE IL PERICOLO (componente fisiologica): il nostro corpo è in allerta;
· VALUTARE LA SITUAZIONE (componente cognitiva): esploriamo l’ambiente per valutare il pericolo e le nostre possibilità;
· AGIRE NEL MODO PIU’ ADEGUATO (componente comportamentale): Immobilizarsi, fuggire o combattere.
Esiste quindi una condizione connaturata con l'individuo, fatta di attese, di preparazione, di sforzo, che fornisce una risposta a ciò che internamente o esternamente ci sollecita. Paradossalmente questa condizione di tensione è quella che corrisponde all'equilibrio. Non potremmo vivere senza questa situazione squilibrata di equilibrio.
Eppure il più delle volte non ce ne rendiamo conto: ci aspetteremmo che il benessere venga dall'assenza di stimoli, mentre questa condizione ideale corrisponde solo alla "non esistenza" .
L'ansia ha altre funzioni fondamentali oltre a quella sopraccitata: essa ci consente di impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente, in particolar modo in quelle attività che non svolgiamo con interesse ma che dobbiamo portare a termine. Studiare per un esame poco interessante, per esempio, diverrebbe pressoché impossibile se non vi fosse una spinta sottostante di ansia da prestazione. Anche svolgere il proprio lavoro quotidianamente con impegno non sarebbe sempre possibile senza la pressione dell'ansia. Allo stesso modo, anche un'azione apparentemente banale come quella di uscire di casa in tempo per prendere l'autobus o il treno fallirebbe miseramente se fosse esente da ansia.
Questi tipi di ansia sono costruttivi, ovvero risultano funzionali alla nostra sopravvivenza. Fungono da intermediario tra il mondo esterno e il nostro mondo psichico interno, rendendoci capaci di far fronte ai problemi della vita e di adoperarci per migliorare il nostro adattamento all'ambiente. Sono dunque fattori di crescita e sviluppo della personalità che forniscono stimoli e motivazione all'accrescimento.
Bisogna quindi effettuare una sostanziale divisione tra ansia fisiologica o normale e ansia patologica.
L'elemento che le distingue è la percezione che noi riceviamo dal cervello e dal corpo, dello stato di attesa, che, nel caso dell’ansia sana, è solo un punto di passaggio, un ponte capace di farci nuovamente reagire, che ci rende pronti ad una sollecitazione che ci stimola.
È ansia patologica invece il sentirci pronti a reagire anche quando non avremmo motivo o bisogno di essere reattivi, quando proviamo una serie di segni fisici o psicologici anche se potremmo sentirci tranquilli e rilassati, quando la tensione ci blocca nell’azione costruttiva e diventiamo incapaci di superare una situazione di pericolo,quando tutto ciò agisce dolorosamente sia su di noi che su quelli che a noi stanno vicini.In tal caso l'ansia si trasforma da risposta del tutto naturale e adattiva a sproporzionata o irrealistica preoccupazione, ed assume una connotazione di un disturbo psichico, perdendo la funzione di elemento di crescita e maturazione, divenendo piuttosto un elemento di disgregazione della personalità.
È così che l'ansia perde la sua funzione adattiva tesa a favorire il rapporto con l'ambiente, provocando al contrario disadattamento e perdita di contatto con l'ambiente stesso.Quando ciò accade la persona tende a sviluppare varie tipologie di comportamento, in genere di tipo patologico, al fine di tenere sotto controllo le forti angosce che la attanagliano continuamente.